«Prima delle chiusure domenicali, vigiliamo sul lavoro»

chiusure domenicali

Stop alla demagogia e al populismo è questo l’appello lanciato da Alessandro Sicchiero segretario del circolo Pd di Chieri, Baldissero e Riva.
E’ notizia di queste settimane la proposta del ministro al lavoro e allo sviluppo economico Luigi Di Maio di bloccare le aperture domenicali per dare più spazio alle famiglie di stare insieme: «E’ solo propaganda – commenta senza mezzi termini – Il problema non è l’apertura domenicale in sé, ma le condizioni di lavoro, le retribuzioni, i contratti. Siamo realisti, la società sta cambiando, siamo nell’epoca degli acquisti ad ogni ora su Amazon, le necessità sono diverse, non si può regredire solo per attirare una manciata di consensi».
La riflessione di Sicchiero è chiara: «Ci sono professionisti che non possono permettersi di stare a casa la domenica: ristoratori, lavoratori del turismo, medici, operatori della sanità, forze dell’ordine. Per loro è meno importante la famiglia? Credo proprio di no. Ma ci ritroveremmo ad avere lavoratori che possono avere una famiglia e altri no – marca Sicchiero, padre di tre figli – Molti studenti hanno potuto pagarsi gli studi grazie al lavoro domenicale nei supermercati, in ristoranti, nei call center. Ci sono famiglie che grazie al lavoro domenicale e nei weekend riescono ad arrotondare. Far chiudere adesso metterebbe a rischio tanti posti di lavoro e l’effetto boomerang è assicurato».
La soluzione per il segretario dovrebbe essere un’altra: «Il problema non è il lavoro domenicale, ma come viene gestito. Sono necessari maggiori controlli sulle condizioni di lavoro, sulle turnazioni, maggiore flessibilità e più assunzioni – analizza Sicchiero – La mancanza di personale per la turnazione crea danni ben peggiori che il lavoro nel fine settimana. Se su un mese le domeniche devono farle sempre le stesse persone, perchè nessun può sostituirle, è un problema. Se i turni diventano di 11 ore, perchè manca personale è lì l’abuso. Se venissero applicate maggiori turnazioni del personale anche in rapporto alle esigenze del lavoratore e non solo dell’azienda, si garantirebbe a tutto il personale di potere vivere la famiglia».
In ultimo il disequilibrio tra la grande e la piccola distribuzione: «I centri commerciali hanno un potere economico che mette in ginocchio le piccole aziende a conduzione familiare. Se vogliamo migliorare le condizioni di vita dei lavoratori partiamo da li. Diamo sgravi alle piccole medie imprese per assumere, o agevolazioni sulle tasse. I centri commerciali sono sempre più luoghi di aggregazione per le famiglie e per i giovani che li usano come luogo di incontro in cui trascorrere il tempo libero, anche grazie alle tante attrattive che offrono. Ma è importante anche sensibilizzare le persone a uscire da questi luoghi per rivivere il territorio nel tempo libero: parchi, giardini, musei, passeggiate in genere».